Il Tredicesimo Cavaliere

Scienze dello Spazio e altre storie

3 film

Noi non creiamo un mondo di fantasia per sfuggire alla realtà, noi lo creiamo per poter rimanere” – Lynda Barry.

 A rischio di generalizzare troppo, voglio riassumere in due soli punti di vista le posizioni degli space enthusiast sul futuro del volo spaziale umano degli americani. Ci sono quelli che vedono l’incapacità della NASA di andare oltre l’orbita bassa terrestre negli ultimi quarant’anni, vedono il collasso di strategie come Space Exploration Initiative e Vision for Space Exploration, prendono atto dell’attuale mancanza di obbiettivi ben definiti, di destinazioni e di risorse, e cadono in depressione.

 L’altro gruppo guarda alla crescita dello sfruttamento commerciale dello spazio, agli habitat gonfiabili della Bigelow, ai piani per lo sfruttamento minerario degli asteroidi e sopratutto guarda con attenzione ai progressi di SpaceX e conclude che il futuro è cosi splendente da doverlo osservare con gli occhiali da sole. Nella loro visione gli uomini atterreranno su Marte in capo a una quindicina d’anni al massimo, indossando magliette con il logo aziendale, disegnando nel cielo il simbolo del dollaro e mandando in malora l’oppressiva burocrazia della NASA.

 Da parte mia cercherò di essere il più analitico ed equilibrato possibile: il bicchiere non sarà né mezzo pieno né mezzo vuoto, ma semplicemente un bicchiere da 15 cl che contiene 7,5 cl d’acqua. E quando capita di cercare di immaginare il futuro del volo spaziale umano, io guardo dei film. Poichè il futuro (il futuro che io voglio, se non altro) non si è mosso abbastanza velocemente, mi piace guardare film di fantascienza ambientati in un futuro prossimo che mostrano il volo spaziale descritto in modo realistico. Nel corso degli anni ne ho recensiti molti su queste pagine, belli e brutti, ma nei prossimi mesi il mercato offrirà tre film molto intriganti a proposito di viaggi spaziali a breve termine, che potrebbero offrire la premessa per discussioni interessanti e realistiche a proposito dello stato attuale del volo spaziale umano.

 gravity-movie-posterGravity

 Nel 2006, Alfonso Cuaròn ha diretto uno dei dieci migliori film di fantascienza dell’ultimo decennio, Children of Man. Cuaròn ha dimostrato il potere della fantascienza come specchio culturale, che crea una situazione di fantasia ed esplora i suoi effetti sull’umanità. La premessa era un totale blocco delle nascite in tutto il mondo e la conseguente corsa della civiltà verso la rovina. La gente non vedeva nessun futuro per il mondo ne per se stessa, nichilismo e decandenza si allargavano a macchia d’olio sul mondo. Era decisamente un film creato per dare molto da pensare.

Cuaròn è tornato alla fantascienza per questo suo nuovo film, Gravity, con George Clooney e Sandra Bullock nei panni di due astronauti imbarcati sulla Stazione Spaziale Internazionale, quando la facenda si mette terribilmente male. Sebbene il respiro del film sia meno grande di quello di Children of Man, se si deve giudicare dal trailer sarà un film intenso dal punto di visto psicologico ed emozionale. Il trailer sembra essere un po’ anacronistico perchè mostra lo Space Shuttle, l’ultimo dei quali ha volato nel 2011, e sembra anche il telescopio orbitale Hubble. Ma Cuaròn è un regista pieno di talento e quindi c’è motivo di aspettarsi un grande film. La prima è prevista agli inizi di autunno. Trailer

elysiumElysium

Nel 2009, un regista sudafricano fino ad allora sconosciuto, Neill Blomkamp, ha sorpreso molta gente con un intenso e intelligente film sulla vita degli alieni sulla Terra, chiamato District 9, che proponeva una interessante alternativa ai film di invasione aliene. Un giorno un’astronave gigante appare nei cieli di Johannesburg, Sud Africa, e si ferma sopra la ciittà. Quando gli umani riescono finalmente a salire a bordo , trovano centinaia di alieni affamati che sembravano appartenere a una razza di schiavi che era stata abbondonata sulla nave.

Il film è ambientato 20 anni dopo questo evento, quando la maggiore parte degli alieni era confinata a terra in uno slum, separata dagli umani, e considerata niente più che un fastidio. Il film era una testimonianza a proposito di come noi trattiamo le classi sociali meno abbienti, e le divisioni , spesso auto-imposte, che impediscono la comprensione tra culture diverse. Blomkamp è ritornato ora sul tema, questa volta con un film che potrà risultare scomodo agli space enthusiast più libertari.

L’antefatto di Elysium è che l’umanità si è trasferita nello spazio, costruendo una stazione orbitale gigante, ispirata ai progetti del grande visionario Gerard K.O’Neill, che, negli anni 70, aveva progettato queste città spaziali per supportare i lavoratori delle miniere lunari e gli addetti alla costruzione di grandi impianti per raccogliere l’energia solare da ritrasmettere sulla Terra. Ma 40 anni più tardi queste strutture sono rimaste fantasia e quando si parla di “gente ordinaria” che va nello spazio si parla in realtà di turisti spaziali piuttosto che membri della media borghesia o della classe operaia. Blomkamp sembra essersi specializzato sul tema dell’accesso allo spazio come terreno di confronto tra ricchi e poveri. La gigantesca stazione Elysium, la cui costruzione sarebbe iniziata nel tardo ventunesimo secolo, è diventata un’approdo per i ricchi dalla metà del secolo successivo. Facendo eco a molti film di fantascienza (Blade Runner, Wall-E, Silent Running) la Terra è diventata una pattumiera, un inferno per poveri e perdenti, un posto che chiunque vorrebbe lasciarsi alle spalle. Blomkamp si è ispirato chiaramente all’incredibile lavoro degli illustratori della NASA negli anni 70, il sito web del film ne mostra alcuni esempi. Con Matt Damon e Jodie Foster co-protagonisti, Elysium sarà presentato nelle sale italiane il 29 agosto (notizia aggiornata il 19-07-13). Trailer

europa-report-poster-titleEuropa Report

Forse tutto quello che i lettori hanno bisogno di sapere su questo film è che la colonna sonora è firmata da Bear McCreary, lo straordinario musicista che ha creato la colonna sonora per BattleStar Galactica e numerosi spettacoli televisivi, alcuni attualmente in onda negli Stati Uniti. E’ capace di incorporare vari stili e strumenti musicali a seconda della necessità emozionale e visiva della scena.

Europa Report racconta di una missione spaziale finanziata con fondi privati diretta su Europa, una delle quattro lune maggiori di Giove. Com’è noto, si sospetta che Europa ospiti un vasto oceano d’acqua sotto la spessa crosta ghiacciata che la ricopre interamente.

Il manifesto ufficiale sottotitola: ”Paura. Sacrificio. Contatto.”, e questo è quanto il trailer effettivamente fa vedere: un’astronauta riesce a rggiungere l’oceano (cosa di per se non facile dato che la crosta ghiacciata può essere spessa centinaia di chilometri, e incontra qualcosa di malvagio. In accordo con una vaga ma molto entusiastica recensione su IO9, il film presenta una descrizione molto realistica del volo umano nello spazio ed è interessante confrontare i trailer di Europa Report e di Gravity che sembra un po’ troppo in stile hollywoodiano a causa probalbilmente di un budget molto più generoso. Il film usa un approccio ormai fuori moda, chiamato “found footage”, che si era già visto in un altro film di fantascienza, Apollo 18, un paio di anni fa, e non sembra malaccio. La prima di Europa Report è prevista all’inizio di agosto.Trailer

Tra questi tre film, Elysium dovrebbe offrire maggiori spunti di riflessione alla comunità degli space enthusiast. Una delle maggiori contraddizioni degli attuali progetti per il turismo spaziale è che, se anche funzionassero, sarebbero molto lontani dalla visioni di una democratizzazione del volo spaziale umano come è stata avanzata dai visionari degli anni 70. la NASA ha fatto volare nello spazio solo gli appartenenti all’élite (ingegnieri plurilaureati, medici, piloti collaudatori militari) e il turismo spaziale servirà solo ad abilitare al volo spaziale una nuova élite, quella dei milionari. Basandosi sul trailer di Elysium si suppone che il pubblico sarà dalla parte dell’operaio che sta per tirare giù dal cielo la meravigliosa colonia spaziale.

Europa Report e Gravity mostrano una approccio più tradizionale al volo spaziale umano. Il primo sembra volere derscrivere una missione spaziale di tipo commerciale, ma mostra anche le caratteristiche organizzative tipiche di un consorzio di agenzie spaziali. E nessuna di queste avventure sembra poter avere un finale positivo.

 (n.d.a. Un riconoscimento va a Kelsey Campbell-Dollaghan, che nel suo articolo su Gizmoro per primo ha fatto notare le somiglianze tra Elysium e il lavoro degli artisti della NASA)

traduzione di ROBERTO FLAIBANI

titolo originale: Futures Imperfect, di Dwayne Day

pubblicato il 20 maggio 2013 su The Space Review

15 luglio 2013 - Posted by | Astronautica, Fantascienza, News, Planetologia | , , , ,

4 commenti »

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    Pingback di Aggiornamenti su Europa: chimica dell’oceano e siti di sbarco « Il Tredicesimo Cavaliere | 26 agosto 2013 | Rispondi

  3. Speriamo di riuscire a vederli tutti e tre.

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    Commento di Gian Luigi Bona | 23 luglio 2013 | Rispondi

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    Commento di connor | 22 luglio 2013 | Rispondi


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