Il Tredicesimo Cavaliere

Scienze dello Spazio e altre storie

Il processo politico

Il percorso per riuscire a trasformare le idee di Epifanio in un risultato politico è stato lungo e complesso. La convocazione di un referendum abrogativo della Prima Direttiva richiedeva infatti una maggioranza di due terzi nella Camera dei Rappresentanti della Federazione dei Pianeti Uniti, ossia 668 voti sui 1001 membri dell’assemblea. In due anni di attività indefessa il monaco Epifanio è riuscito a convincere il proprio partito, la Democrazia Cristiana, a farsi carico del progetto. In un congresso straordinario svoltosi sul terzo pianeta di Vega la proposta di soppressione della Prima Direttiva nella formulazione fino a ieri in vigore è stata accolta all’unanimità dai delegati appositamente riuniti. Questo però non era sufficiente se non a portare in votazione la questione. Con i suoi 423 rappresentanti la Democrazia Cristiana è il partito di maggioranza relativa alla Camera dei Rappresentanti, ma per raggiungere il risultato desiderato occorrevano altri 245 voti. Gli alleati storici di governo della Democrazia Cristiana, repubblicani e gruppo misto, si sono subito dichiarati disponibili ad appoggiare la delibera proposta in cambio di piccoli aggiustamenti nella compagine ministeriale, ma si tratta in tutto di soli 42 voti.

Una buona notizia è arrivata al monaco Epifanio dal gruppo parlamentare dei Caotici. Nella riunione da loro organizzata per decidere quale atteggiamento assumere nei confronti del referendum proposto i 26  rappresentanti si sono dichiarati contrari, ma al momento di estrarre a sorte la decisione definitiva, tecnica rigorosamente adottata dai Caotici in ogni votazione, è emerso un parere favorevole al quale tutti si sono prontamente adeguati. Anche il piccolo gruppo dei 12 trozkisti si è espresso a favore della proposta avanzata dal monaco Epifanio, che secondo loro rende più semplice l’esportazione della rivoluzione. Contrari invece i 50 verdi, per i quali sarebbe stato invece opportuno inasprire la Prima Direttiva attraverso la proibizione generalizzata dei voli nello spazio e una forte riduzione anche di quelli effettuati all’interno dell’atmosfera dei pianeti. Durissima anche la reazione del gruppo dei 18 ipercorrotti, il cui portavoce ha dichiarato che nessun membro del partito avrebbe partecipato alla votazione per protestare contro la messa all’ordine del giorno di un argomento per la cui decisione non esistono gruppi economici interessati ad acquisire voti mediante l’esborso di denaro.

Questi sviluppi all’interno del panorama politico della Galassia facevano sì che l’esito della vicenda fosse nelle mani della seconda forza politica presente alla Camera dei Rappresentanti, gli Arcisocialisti Democratici Libertari, che con i loro 384 voti risultavano determinanti. Il gruppo dirigente del partito, capeggiato dal Vooqhiano Barattone IV si dichiarava prontamente a favore della Prima Direttiva nella sua attuale formulazione, in opposizione alla proposta avanzata dalla Democrazia Cristiana. Nell’ultimo congresso galattico dell’ASDL si manifestavano però forti disaccordi sulla linea del segretario, con divisioni che rischiavano di provocare una scissione. Questo induceva la presidenza del partito a presentare all’assemblea un ordine del giorno che lasciava libertà a ciascuno dei rappresentanti eletti nelle liste dell’ASDL di votare secondo coscienza. Alla prova dei fatti si è valutato che nel voto segreto di ieri almeno 140 rappresentanti degli Arcisocialisti Democratici Libertari abbiano votato per  la convocazione del referendum contro la Prima Direttiva, approvata in modo trionfale con 686 voti favorevoli, 296 contrari e un astenuto.

Al termine dei lavori della Camera una certa preoccupazione era diffusa fra i rappresentanti: se riuscirà a vincere il referendum, di cosa si occuperà allora il monaco Epifanio?

Sergio Valzania

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