Il Tredicesimo Cavaliere

Scienze dello Spazio e altre storie

Il congresso dei cercatori di alieni

Importante appuntamento alla FOAM13, Fondazione Osservatorio Astronomico Messier 13 di Tradate: ItaSETIcon, il Congresso Nazionale SETI che si aprirà con una conferenza presso Villa Truffini di Tradate venerdì 25 febbraio alle ore 21.00 per poi proseguire il 4 e 5 marzo nella Sala Conferenze “Salvatore Furia” presso la sede dell’Osservatorio di Tradate in Via ai Ronchi, all’interno del Parco Pineta.

Temi del Congresso

La vita potrebbe non essere un fenomeno unicamente terrestre e le recenti scoperte di diverse centinaia di sistemi planetari extrasolari e di molte molecole prebiotiche nelle nubi interstellari sembrano indicare la possibilità che ciò sia altamente probabile. SETI, acronimo di Search for Extra Terrestrial Intelligence (ricerca di intelligenza extraterrestre), è un programma scientifico in cui l’Italia è tra i Paesi più avanzati del mondo, ed è dedicato alla ricerca di segnali artificiali provenienti da (eventuali) civiltà aliene sufficientemente evolute da manipolare le onde elettromagnetiche su distanze interstellari, e cerca di dare una risposta alla domanda delle domande: come esseri intelligenti, siamo soli nell’universo? (Nota: da Marconi in poi, i segnali radio emessi dai terrestri occupano attualmente una sfera da 100 anni luce di raggio e, entro tale volume, potrebbero essere facilmente intercettabili da un eventuale radiotelescopio alieno.)

Il SETI, che non ha nulla a che spartire con le puerili babbonatalate UFOiste, è diventato celeberrimo grazie a SETI@home, il progetto di calcolo scientifico distribuito (distributed computing) al quale partecipano oltre 5,5 milioni di volontari in tutto il mondo (oltre 200.000 in Italia) elaborando i dati SETI ricevuti dai radiotelescopi. Non a caso ItaSETIcon è co-organizzato dalla FOAM13 Tradate (che ha una sez. SETI d’avanguardia) in joint-venture col SETI ITALIA “G.Cocconi”, che ha sede a Varese ed è il più grande gruppo europeo di astronomi (professionisti e non) e radioamatori dedito alla divulgazione scientifica e al calcolo distribuito. ItaSETIcon sarà presieduto dal varesino Dr. Bruno Moretti Turri, fondatore e direttore del SETI ITALIA “G. Cocconi”, membro sez. SETI e Radioastronomia della FOAM13 ed ex-allievo di Salvatore Furia prima, e di Carl Sagan poi.

Relatori

Al Congresso interverranno importanti personalità scientifiche, tra cui: il Direttore dei radiotelescopi INAF-IRA di Medicina (BO) e padre del SETI italiano, Ing. Stelio Montebugnoli, il Prof. Giovanni F. Bignami, membro dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia Internazionale di Astronautica, già direttore dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’ESA, il Dr. Claudio Maccone, Direttore Tecnico dell’Accademia Internazionale di Astronautica e responsabile sez. SETI FOAM13, il noto divulgatore e giornalista scientifico Dr. Luigi Bignami, co-fondatore del Centro Studi di Esobiologia, il responsabile sez. Radioastronomia FOAM13 Dr. Giuseppe Savio, il Prof. Paolo Musso, Docente di Filosofia della Scienza all’Università dell’Insubria e il Dr. Giuseppe Palumbo, Resp. Eventi FOAM13.

Il programma di ItaSETIcon 2011 è online:

http://setiitalia.altervista.org/ItaSETIcon2011.html

Conferenza introduttiva:

“Siamo soli nell’universo? SETI, la ricerca di segnali provenienti da (eventuali) civiltà extraterrestri”

venerdì 25 febbraio 2011, ore 21.00

Villa Truffini – corso Bernacchi – Tradate

Relatore: Dr. Bruno Moretti Turri, Chairman ItaSETIcon

Enti patrocinatori

Gli eventi hanno il patrocinio del Comune di Tradate, della Provincia di Varese, della Regione Lombardia, del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), dell’Academia Philosophiae Naturalis e dell’Università UNITRE di Varese.

ItaSETIcon 2011 è citato anche sul NASA/JPL/CalTech Space Calendar, sul sito dell’Università della California a Berkeley e molti altri prestigiosi centri di ricerca.

22 febbraio 2011 Posted by | Scienze dello Spazio, SETI | , , , | Lascia un commento

CubeSat e LightSail-1: largo ai piccoli satelliti!

10x10x10 cm. x 1kg. Sono le specifiche essenziali del modulo base di CubeSat, una classe di piccoli satelliti che verranno lanciati in orbita dalla NASA nel 2011 e 2012 come carico utile ausiliario (vedi immagine qui accanto). In pratica, nel caso piuttosto frequente in cui il carico utile primario, costituito da uno o più veicoli spaziali, non esaurisca la capacità di lancio del razzo vettore, la NASA si riserva la possibilità di completare il carico con un certo numero di moduli CubeSat. Da questa razionalizzazione della propria capacità di lancio, la NASA ha creato il programma pilota CubeSat, con cui si rivolge ai centri di ricerca e alle università pubbliche e private, proponendo la seguente formula: all’Agenzia competono i costi di lancio, salvo la possibilià di rivalersi sul cliente per un importo non superiore ai 30000 dollari per modulo, mentre il cliente si assume tutti gli altri costi (progettazione, costruzione, infrastrutture a terra, ecc.). Inoltre, la ricerca proposta dal cliente deve riguardare argomenti scientifici, tecnologici o didattici compresi nello “Strategic Plan”, o nello “Education Strategic Coordination Framework” della NASA.

L’Agenzia ha rilasciato nel 2010 due bandi per il lancio di complessiivi 32 CubeSat nel biennio 2011-12: tra i vincitori le università fanno la parte del leone, com’era prevedibile, ma ci sono anche centri di ricerca militari e civili, due Accademie militari e perfino un liceo. Ma quel che più conta per noi del Tredicesimo Cavaliere, è stato veder finalmente assegnato un posto anche alla Planetary Society con la sua vela solare LightSail-1 (nell’immagine qui accanto). La configurazione adottata in questo caso prrevede tre moduli CubeSat collegati tra loro a formare un parallelepipedo di 10x10x30 cm., che riesce a ospitare, grazie alle moderne nanotecnologie, due telecamere, due accelerometri, un apparato radio-telemetrico, il sistema di controllo dell’assetto, i pannelli fotovoltaici, la vela solare realizzata in Mylar e il suo meccanismo motorizzato di dispiegamento. “I nostri requisiti di lancio prevedono che Lightsail-1 sia posta in orbita a 825 km di altezza come minimo, per poter operare senza subire nessun effetto atmosferico – ha detto Louis Friedman, direttore del Progetto LightSail – ciò renderà più difficile per noi trovare un partner a cui aggregarsi per il lancio, ma il fatto stesso che la NASA ci abbia messi in lista, sarà per noi di grande aiuto.”

21 febbraio 2011 Posted by | Astronautica, Scienze dello Spazio | , , | 9 commenti