Il Tredicesimo Cavaliere

Scienze dello Spazio e altre storie

I primi robot? Nel Mito.

TALOSIl mondo è ormai pieno di robot, si sa. Nelle fabbriche soprattutto, e ormai da anni. Anzi, pare che sia in una fabbrica giapponese nei primi anni ’70 che uno dei primi robot industriali abbia ucciso in un incidente un essere umano (e la cosa è stata tenuta segreta per anni!). Ma in realtà sono un po’ dappertutto, anche se nessuno, finora, simile anche solo lontanamente a quelli di Asimov.

Ma gli “automi” in realtà sono ben più antichi, come del resto rivela la parola stessa automa che viene dritta dritta dal greco, “automatos”, ‪αὐτόματος,‬ “dotato di movimento autonomo”.

Che io sappia la prima citazione di un automa in assoluto in un testo è nell’Iliade:

Teti per consolare il figlio Achille va da Vulcano a fargli costruire delle armi nuove, dato che quelle dell’eroe sono diventate preda di Ettore dopo che questi ha ucciso Patroclo.

Mentre seguían tra lor queste contese,

Teti agli alberghi di Vulcan pervenne;

Stellati eterni rilucenti alberghi,

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Fra i celesti i più belli, e dallo stesso

Vulcan costrutti di massiccio bronzo.

Tutto in sudor trovollo affaccendato

De’ mantici al lavoro. Avea per mano

Dieci tripodi e dieci, adornamento

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Di palagio regal. Sopposte a tutti

D’oro avea le rotelle, onde ne gisse

Da sè ciascuno all’assemblea de’ numi,

E da sè ne tornasse onde si tolse:

Maraviglia a vederli!

Quindi tripodi d’oro su rotelle, che però vanno avanti e dietro apparentemente dotati di una autonoma volontà: “…da sé…”.

E del resto tracce di automi sono anche altrove ad esempio nel Mito di Minosse, creatore del Talos, un enorme gigante di bronzo che difende l’isola di Creta.

imagesIl che mi ha portato sempre a pensare: ma perché nell’antichità greco-romana non si è sviluppata una qualche società industriale? La risposta è ovvia e nota, si trattava di una civiltà schiavista: la forza lavoro, ovunque, dalle campagne alle fabbriche era fornita dagli schiavi; e c’erano fabbriche, sia chiaro, c’era una vera e propria produzione semiindustriale, in serie; i legionari ad esempio indossavano corazze, scudi e gladi tutti uguali, prodotti in strutture paleoindustriali vere e proprie a decine di migliaia di pezzi. Le navi dei cartaginesi addirittura era costruite in prezzi separati, prefabbricati ed assemblati vicino all’acqua.

Però, appunto, c’erano gli schiavi.

Ad esempio una casa editrice era una stanza nella quale uno schiavo leggeva ad alta voce un libro ed altri 10 o 20 scrivevano le copie sotto dettatura…

Una società schiavista è basata sulla forza lavoro umana, dei muscoli umani, obbligata e forzata e di fatto esprimeva un alto livello di organizzazione e di civiltà. Schiaviste erano tutte le società del Mediterraneo e dintorni, ma lo era anche la Cina; quel che voglio dire è che lo schiavismo, pur crudele, pur disumano secondo i nostri schemi, funzionava e del resto l’ultimo paese nel quale la schiavitù è stata abolita è il Brasile, nel 1888, ben 23 anni dopo la fine della Guerra Civile negli USA.

Senza disturbare il concetto di schiavitù salariata elaborato da Marx (che ci porterebbe forse fuori strada), c’è però da chiedersi perché una civiltà tecnologicamente evoluta non si sia imposta prima. Ad esempio nella società greco romana la tecnologia c’era, almeno potenzialmente; ad esempio la raffinatissima tecnologia metallurgica che era in grado di produrre bellissime statue di bronzo (vedi i Bronzi di Riace).

eolipilaOppure il primo meccanismo a vapore, la “eolipila”, ad opera di Erone di Alessandria, vero e proprio inventore di macchine.

 E’ vero, sembra poco più di un giocattolo, ma il principio della macchina a vapore è tutto lì, passare dal giocattolo ad una macchina per trasportare o sollevare o svolgere comunque una azione meccanica utile, il passo è breve, o potrebbe essere breve.

Le macchine c’erano, ad esempio gru estrememente complesse ed efficienti per sollevare carichi a grandi altezze, per costurire ponti, acquedotti, il Colosseo! Però erano alimentate dalla forza animale di buoi o esseri umani.

Ma la tecnologia e le capacità scientifiche in generale erano in grado di produrre anche meccanismi infinitamente più complessi come il Meccanismo di Anticitera.

Un meraviglioso “orologio”, in realtà un vero e proprio calcolatore meccanico e manuale che serviva a calcolare le orbite dei cinque pianeti allora conosciuti nel sistema solare.

Ma è vero che questo discorso è già stato fatto molte volte. Perché la civiltà cosiddetta industriale non si è evoluta prima?

Molte le motivazioni e dato che la storia non si fa con i se ed i ma, è difficile dare una risposta, se vi va potete anche pensare che si tratti di un complotto alieno, o che “qualcuno” ha deciso che il 1700 era il momento giusto per far sviluppare una civiltà industriale sulla Terra.

Resta quindi un piccolo mistero.

anticiteraLa tecnologia c’era, le capacità di analisi scientifica anche, ma la forza d’inerzia insita in una società schiavista nella quale quasi metà della popolazione era formata da schiavi e nella quale le donne non avevano nessun vero ruolo sociale e politico all’esterno della famiglia ha trattenuto la civiltà greco romana dall’anticipare una società più evoluta, e alla fine forse l’ha avviata verso il declino per altro ad opera materiale di popolazioni barbare che di sicuro non erano culturalmente all’altezza e a loro volta, oltre che razziatrici, schiaviste.

Dall’inizio del medioevo in poi c’è voluto quasi un millennio e mezzo per arrivare alla società industriale.

Certo, non è detto che sia un bene, anche se questo è il discorso di sempre sui vantaggi e svantaggi della civiltà in assoluto e di quella industriale in particolare. Per altro ad una società veramente robotica non ci siamo ancora arrivati, e anche se non sappiamo come sarà, sappiamo come la immaginava Isaac Asimov.

Forse quando miniaturizzeremo ancora di più i computer superpotenti che già esistono e li infileremo nei “corpi” di varia forma e foggia di macchine con rotelle come i tripodi di Vulcano, avremo a disposizione macchine in grado di obbedire agli ordini più complessi e perfino di rispondere a domande specifiche. Ma di “cervelli positronici a base cristallina” ancora non si vede traccia all’orizonte…

MASSIMO MONGAI

 

28 novembre 2015 - Posted by | Fantascienza, Letteratura e Fumetti | , , , , ,

1 commento »

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    Pingback di I Robot degli Antichi Dei | Misteri e Controinformazione - Newsbella | 16 giugno 2016 | Rispondi


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