Il Tredicesimo Cavaliere

Scienze dello Spazio e altre storie

Astronavi & Democrazia

v2Quale forma politica si staranno dando in questo momento gli abitanti di Deneb III? Non vi sembri una domanda oziosa, vi prego. Lo so, nemmeno sappiamo se intorno a Deneb orbiti o meno un pianeta abitabile, figuriamoci se possiamo affermare che sia abitato. E ammesso e non concesso che lo sia, ci sono senza dubbio delle domande ben più importanti cui rispondere prima di porsi il problema della organizzazione politica dei Denebiani.

A dirla tutta noi possiamo solo supporre l’esistenza non solo e non tanto di vita intelligente, ma perfino di vita e basta. Il Tredicesimo Cavaliere ha pubblicato finora diversi articoli sull’argomento, ma forse continuare a parlarne in fondo è un inutile, questo sì ozioso tema: finché non avremo ulteriori informazioni, ben precise, relative a fatti e non a supposizioni, l’unica cosa che sappiamo è che NON sappiamo. Ma era Socrate che diceva questo, cioè saggio è l’uomo che sa di non sapere. Ora IMHO Socrate era un vecchietto manipolatore a fini omosessuali (leggete, con attenzione però, il Simposio; Socrate vuole solo portarsi a letto Alcibiade e mima l’indifferenza blasé perché questo è il suo metodo di rimorchio) e diceva quel che diceva solo perché voleva far confondere la gente ed approfittare della confusione. Quindi fermarsi a questo punto secondo me è un errore.

Io ritengo, e sono in ottima compagnia, che saggio è l’uomo che sa cosa sa. Facendo verifiche, confrontandosi con gli altri. Io so che non abbiamo elementi per poter dire se esista vita altrove in questo illimitato e quasi infinito universo e che possiamo fare solo ipotesi molto aleatorie e piene di contraddizioni. Bene. Scientificamente parlando argomento chiuso qui, quindi.

Almeno nel rispetto di una impostazione scientifica del problema. Ma io sono uno scrittore di fantascienza e da questo punto di vista mi posso permettere di più, sono più libero di uno scienziato.

Allora supponiamo, fantascientificamente, che l’Universo sia pieno zeppo di vita e di vita senziente, quindi di civiltà, più o meno complesse.

Che forma hanno, che organizzazione hanno, quale tecnologia, quale arte se hanno arte, quali linguaggi? E così via.

Andiamo per gradi.

Molti scienziati hanno suggerito/supposto che la vita possa essere, come quella terrestre, basata sul carbonio, in omaggio al fatto che il carbonio è l’elemento che più facilmente stabilisce legami chimici con gli altri elementi. Il secondo è il silicio. Le forme possono essere le più variabili evidentemente, ma in un caso sarebbero più cicciose nell’altro più durette. Probabilmente.

Diciamo che hanno una qualche forma di cervello (la coscienza di sé da qualche parte deve fisicamente stare) si muovono (se no, sarebbero piante, ma non può essere che tutte siano piante) quindi hanno arti, si nutrono (quindi hanno una qualche forma di ingresso per il cibo, una “bocca” ma potrebbe essere anche la “pelle” stessa o organi estroflettibili) si riproducono, quindi hanno organi sessuali (!), comunicano fra di loro, quindi hanno una qualche forma di linguaggio.

E a meno che non vivano tutti in una specie di paradiso, devono cooperare fra loro per sopravvivere.

Non mi pare proprio plausibile che ci siano 1000 pianeti abitati da UN SINGOLO essere senziente. Ce ne sono sì 1000 ma ognuno abitato da una molteplicità cooperante di esseri senzienti.

Ma qui non siamo già alla base della politica?

Anche i pitecantropi eretti cooperavano per sopravvivere. O se per questo anche gli scimpanzé, che nemmeno sono senzienti, non come noi e nemmeno come i pitecantropi.

Torniamo ai Denebiani. Visto che esistono, che sono molti, che sono senzienti, che hanno anche raggiunto forme complesse di tecnologia e di civiltà e che cooperano fra di loro facendo politica, che forma di organizzazione politica si sono dati?

SoyuzFacciamola molto semplice per comodità di analisi e diciamo che le forme politiche sono sostanzialmente di due tipi: quelle democratiche e tutte le altre.

Per brevità: la Democrazia (D) e la Non-Democrazia. (NoD).

Per comodità, definiamo qui la Democrazia in modo quasi rozzo come quella forma di organizzazione politica in cui tutti i membri del gruppo/società hanno pari diritti di partecipazione alla politica e alle decisioni fondamentali per il gruppo stesso.

Quale delle due forme di organizzazione è più efficiente a produrre risultati tecnologicamente evoluti? All’atto pratico e restringendo di più il campo: astronavi a propulsione interstellare, quale che sia detta propulsione.

Certo, di Deneb non si sa nulla. Se non conosciamo il metabolismo dei Denebiani, figurarsi se possiamo dire quale dei due sistemi sia migliore per loro.

E sulla Terra?

Ci sono stati due momenti di vero confronto tecnologico fra D e NoD: la Seconda Guerra Mondiale e la Corsa allo Spazio.

Nella Guerra hanno vinto le democrazie contro le tre dittature (nazista, fascista e nippoimperiale), con il valido aiuto, certo, dell’Armata Rossa (6.000.000 di vittime militari!) che in effetti era un filino comunista.

Ma chi ha realizzato le armi migliori, i maggiori progressi sia sulle armi convenzionali sia sulle nuovissime armi atomiche? Gli angloamericani e cioè due democrazie imperfette come tutte le democrazie per definizione, ma pur sempre democrazie: ad esempio in entrambi i paesi le donne votavano dal 1918.

Non è vero che anche i nazisti avessero un programma nucleare altrettanto valido e men che meno è vero che abbiano addirittura sperimentato una loro atomica, queste sono leggende parafasciste che non mette nemmeno conto di confutare. Del resto molti dei fisici che hanno portato alla realizzazione dell’atomica americana erano ebrei tedeschi, o tedeschi in fuga dal Nazismo o ebrei Italiani o un italiano padre di due ebrei: per chi non lo sapesse la moglie di Enrico Fermi era ebrea quindi i suoi due figli erano secondo le leggi razziali italiane due ebrei. Per dire.

Nemmeno è vero il luogo comune che le armi convenzionali naziste fossero avanzatissime. Ad esempio le V1 e le V2: le prime non erano un granché, venivano abbattute dagli Spitfire in volo a raffiche di mitragliatrici di bordo, ed i piloti più bravi addirittura gli si avvicinavano di lato mettevano la punta dell’ala sotto l’alettone della V1 e viravano dando un colpetto che la faceva avvitare e precipitare. Le V2 erano già roba più seria, razzi supersonici veri e propri, ma in fondo niente che un bombardiere non potesse già fare e molto più costose del bombardiere.

La Corsa allo spazio? Beh, all’inizio è vero, i comunistissimi Sovietici erano in vantaggio. Non solo Laika e Gagarin e Valentina Tereskova, ma anche il primo oggetto umano materialmente “spedito” sulla Luna è una targa in russo. Poi però sulla luna ci sono arrivati e ci sono tornati gli Americani. I Russi mai. Nella Corsa allo spazio si sono praticamente fermati.

issD’altra parte è stato con la collaborazione di tutto il mondo o quasi che è stata creata la stazione Spaziale Internazionale. E oggi, ufficialmente, la Russia è una democrazia. E’ probabile che abbia bisogno di qualche aggiustamento, ma tant’è, è riconosciuta come tale. Una democrazia un filino autoritaria.

Insomma con gli schiavi si costruiscono le Piramidi, per le astronavi interstellari servono uomini liberi ed una società complessa ed economicamente efficiente, ergo una democrazia. Cioè una società dove tutti hanno l’interesse a dare il meglio di sé per ottenere dalla vita il meglio e goderne liberamente. Più questo è vero e più la società è democratica ed efficiente. E alla fine a tempo debito produce astronavi interstellari

Quindi se incontreremo mai i denebiani è perché le astronavi ce le abbiamo noi, o perché ce le hanno loro o perché li incontriamo a metà strada.

In tutti e tre i casi, IMHO sarà un incontro fra democrazie.

Poniamo l’ipotesi che i Denebiani abbiano tramite la D raggiunto lo spazio interstellare e poi che la D sia degenerata in NoD. Tipo l’Impero.

La regressione da D alla NoD lascia le astronavi intatte?

Forse, ma erano sempre i soliti greci a dire che il caos crea il bisogno della dittatura, che crea il bisogno di democrazia che crea il caos e alla via così. IMHO nella fase caotica è difficile ci sia un efficiente mantenimento delle astronavi e in quella dittatoriale l’efficienza non è delle migliori. Siamo sempre lì, nessun esercito fascista ha mai vinto una guerra. Un esercito comunista invece sì, ma poi ha perso la guerra fredda soprattutto per motivi economici.

Non lo trovate significativo? Il nazifascismo puntava tutto sulla forza militare ed ha perso ogni guerra, il comunismo sulla dichiarata superiorità del proprio sistema economico ed è crollato proprio sull’economia. Ho paura a chiedere su cosa crollera il sistema capitalistico. Ma se non altro non è, non è ancora, un sistema dittatoriale.

Perché con una economia di guerra ed un’altra di emergenza puoi anche ottenere risultati, ma poi un sistema NoD è deficitario anche sul piano economico, fallisce e quindi non mantiene le pre/promesse economiche necessarie per costruire non dico una astronave interstellare ma nemmeno una Soyuz in grado di arrivare sulla Luna.

Già, le Soyuz. Sono o no meglio degli Space Shuttle? Beh, uno Space Shuttle decollava, volava e poi atterrava, una Soyuz per atterrare si butta letteralmente dall’ultimo piano con un paracadute, uno zompo, nient’altro. Costano meno, ecco perché si usano quelle per la ISS. Sempre uno zompo è, però. D’altra parte negli ultimi 20 anni nessuno è morto in una Soyuz, mentre gli Shuttle andati distrutti con a bordo l’equipaggio sono ben due.

D’altra parte di che stiamo parlando? I razzi sono razzi, russi o americani che siano. O arriviamo all’antigravità o non usciremo mai davvero dal sistema solare. E per arrivare all’antigravità occorre rifondare la Fisica su basi completamente nuove. E per fare questo (per rifarlo, anzi) è notorio che è meglio non mandare ebrei nei campi di concentramento. Per dire.

MASSIMO MONGAI

28 ottobre 2013 - Posted by | SETI, Volo Interstellare | , ,

17 commenti »

  1. […] che non “Alien”. E questo perché secondo me (l’ho scritto qui sul Tredicesimo Cavaliere) solo una democrazia può costruire astronavi ultraluce. Quando li incontreremo quindi ci sarà uno scambio culturale e […]

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    Pingback di La Scienza della Fantascienza – intervista all’autore – Il tredicesimo cavaliere 2.0 | 30 aprile 2016 | Rispondi

  2. […] che non “Alien”. E questo perché secondo me (l’ho scritto qui sul Tredicesimo Cavaliere) solo una democrazia può costruire astronavi ultraluce. Quando li incontreremo quindi ci sarà uno scambio culturale e […]

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    Pingback di La Scienza della Fantascienza – intervista all’autore « Il Tredicesimo Cavaliere | 2 febbraio 2015 | Rispondi

  3. Non sono io ad aver lanciato il guanto di sfida. Se vuoi ne discutiamo qui, altrimenti buon divertimento. E occhio a non rimaner deluso, quando avrai aperto gli occhi sul mito democratico.

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    Commento di happycactus | 6 novembre 2013 | Rispondi

  4. Che forma di governo si daranno?
    Sicuramente una migliore di quella italiana!

    Scherzi a parte la forma di governo è importante ma non è tutto, bisognerebbe considerare anche altri fattori, come il tipo d’organizzazione economica statalista, liberista, corporativista o altro.

    Bisognerebbe considerare la cultura dominante sul pianeta religiosa o scettica, mistica o razionale, pragmatica o velleitaria, utilitarista o idealista, chiusa o aperta, conservatrice o innovativa, competitiva o collaborativa ecc ecc.

    Poi se dovessi fare una scommessa io punterei tutto sul fatto che la maggior parte dei pianeti che si sono evolute tecnologicamente hanno conosciuto forme di divisione politica e militare e che forse le conoscono ancora, magari non potendo farsi la guerra per non distruggersi a vicenda si troveranno in una prolungata guerra fredda, magari una guerra fredda senza ideologie differenti ma con solo scopi di supremazia.

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    Commento di Antony81 | 30 ottobre 2013 | Rispondi

    • Tutto vero quello che dici, ma il punto è che essendo il mio un articolo a tesi, tutto culmina nella tecnologia migliore che è conseguenza della migliore forma organizzativa possibile e cioè una democrazia laica. Come si ottiene il meglio dalla maggior parte della popolazione? Con forme sociali, organizzative, economiche culturali che siano rispettose di tutti e dello sforzo di ognuno. Ergo, una qualche forma di democrazia

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      Commento di massimo Mongai | 6 novembre 2013 | Rispondi

      • La democrazia non garantisce che ciascuno faccia del suo meglio, ma che la maggioranza dei votanti decida per tutti. Come dire, che in 9 a tavola decidono che il decimo paghi per tutti. Ergo, non è detto che la miglior forma di governo per il progresso sia quella democratica, la crisi delle social-democrazie che stiamo vivendo in questi anni è una lampante dimostrazione.

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        Commento di happycactus | 6 novembre 2013

      • Dimostri una ben limitata conoscenza della Democrazia… mai sentito parlare di stato di diritto, separazione e indipendenza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, garanzie e difesa attiva delle minoranze, diritti civili? Se si è in dieci e si vuol far pagare il cretino non si ha certo bisogno della democrazia. Comunque siamo fuori thread alla grande. Direi di chiudere la discussione qui sul forum e di continuare tramite email private, per chi vuole.

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        Commento di zatopek99 | 6 novembre 2013

      • Giusto, appunto mai concedere il diritto di replica a chi critica il sistema democratico!
        Ma ROTFL.

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        Commento di happycactus | 6 novembre 2013

      • Sbagliato. Il diritto di replica ti è concesso sulla mia pagina facebook, dove tra l’altro avrai una audience ben maggiore. Io mi chiamo Roberto Flaibani. Ti aspetto.

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        Commento di zatopek99 | 6 novembre 2013

  5. L’ipotesi libertaria, cioè libera cooperazione di individui, non sarebbe da prendere in considerazione?

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    Commento di HappyCactus | 29 ottobre 2013 | Rispondi

    • Non so. Non so se una società libertaria potrebbe mai costruire una astronave, ma di sicuro non ha mai costruito piramidi. Ma è mai esistita una società “libertaria”? Perché secondo me la democrazia è libera cooperazione di individui
      MM

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      Commento di massimo Mongai | 29 ottobre 2013 | Rispondi

      • Credo che HappyCactus si riferisca ad una società anarchica: uno degli ideali anarchici è che l’educazione delle persone le porti a collaborare anche senza una forzatura autoritaria o democratica che sia (perché è la cosa più logica e conveniente per sé e per gli altri).
        Prendendo questo punto di vista ha senso – occorre capire se una simile società possa durare perché a me pare “delicata” nel senso che non credo abbia abbastanza “anticorpi” contro un “germe aggressivo” (chiedo scusa per la metafora ardita).

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        Commento di KALLISTI | 29 ottobre 2013

      • No, anarchia e libertarismo sono due concetti molto diversi.
        L’anarchia prevede l’assenza di regole, il libertarismo prevede l’assenza di regole coercitive, ma il rispetto della libertà altrui, il rispetto dei contratti e degli accordi nati dalla mutua volontà di aderirvi.
        L’anarchia ha diverse declinazioni, quella comunista per dire, mentre il libertarismo è “al di sopra” di ciò. In una società libertaria i gruppi possono formarsi sulle basi di governi locali cui ciascuno volontariamente aderisce.
        Per rispondere a Massimo, la democrazia non è una società libertaria semplicemente perché non puoi scegliere di aderirvi. In quella italiana, per esempio, non è previsto il diritto di autodeterminazione. Pertanto per il semplice fatto che la “minoranza che vince le elezioni” decide per tutti, non può essere una libera cooperazione. Io del resto non ricordo di aver aderito a questa democrazia!
        Comunque credo sforiamo ampiamente fuori tema.
        Tornando alla fantascienza, non vi è alcuna preclusione che una nave spaziale possa essere creata da una NoD, o da un privato o da una collaborazione tra gruppi privati. Dipende molto dalla “spinta incentivante”, ovvero da cose spera di ottenere chi si imbarca in una simile impresa.

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        Commento di HappyCactus | 30 ottobre 2013

  6. Non sono completamente d’accordo sul “tertium non datur” che fai tra D e noD.
    In un mio romanzo breve ho ipotizzato una razza di alieni che deriva dagli insetti: per tale motivo, anche grazie alla biotecnologia, i membri sono specializzati per quel che occorre fare e ognuno (artificialmente, se vuoi) è contento di fare quel che è adatto a fare e la società in qualche modo si “autoregola” biologicamente ma visto che ogni singolo individuo è importante per la società tutta e che non vi sono differenze intellettive (al di là delle specifiche capacità tecniche) fra chi lavora la terra e chi pilota astronavi è, paradossalmente, una società più egalitaria di altre. Un’utopia e una distopia assieme se vuoi, ma non classificabile né D né noD 🙂

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    Commento di KALLISTI | 28 ottobre 2013 | Rispondi

    • Il mio è un articolo a tesi, ovviamente, e nella mia tesi i Denebiani sono molto simili a noi e quindi individui autonomi che cercano vie autonome per i loro bisogni, desideri eccetera. Del resto una società di insettoidi potrebbe essere molto simile ad un formicaio o ad un alveare, in cui in effetti l’unico individuo è la regina che depone fino a 60.000 uova all’anno ed altro non fa. Certo più distopia che utopia a mio parere, fermo restando che l’utopia sotto sotto è un ideale reazionaro dato che qualunque cambiamento è in peggio quindi va proibito 😉 . Come forse sai c’è chi teorizza che l’alveare sia una entità unica, non ci credo ma in tal caso su un pianeta ci potrebbe essere una pluralità di individui-alveari. Ma come dico sempre ognuno legga e scriva quel che può, vuole e sa. Aggiungici che se la vita nei dintorni di Deneb è basata anche lì su carbonio, azoto, idrogeno ed ossigeno, se il pianeta ipotetico è nella fascia abitabile, ossia quella zona dove l’acqua resta liquida per gran parte del tempo, è probabile che le dimensioni e la gravità siano para-terrestri e la e che quindi i corpi dei denebiani abbiano dimensioni affine alle nostre. Certo, potrebbero essere insettoidi di gruppo o individuali (api d’alveare o bombi, tanto per esemplificare) Queste sono speculazioni fatte molte volte sia da scienziati che da scrittori di fantascienza. E’ probabile che noi non lo sapremo mai, l’umanità forse sì 😉

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      Commento di massimo Mongai | 29 ottobre 2013 | Rispondi

      • Giusto. Sei partito da una tesi e io l’ho ignorata. Chiedo perdono 🙂
        Sotto quell’ipotesi in effetti quello che scrivi ha senso. Avrei forse alcune obiezioni ma minimali e di contorno (Continuum, recente telefilm che mi pare un’evoluzione sensata del subgenere Cyberpunk, disegna una società autoritaria anche se apparentemente, democratica per una piccola èlite… e forse distopie simili potrebbero funzionare per un periodo di tempo sensato per creare astronavi interstellari).
        Sull’utopia come ideale reazionario hai ragione anche se può apparire paradossale. Io sono personalmente convinto che una società “viva” debba per forza evolversi pian piano: le uniche cose “ferme” sono quelle morte (e occorre stabilire cosa sia fermo veramente in un mondo in cui probabilmente anche il protone potrebbe decadere)… quindi sì, l’utopia è una sorta di cadavere crioconservato 🙂
        Se sei a Lucca approfondirei questo discorso!

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        Commento di KALLISTI | 29 ottobre 2013

      • Ahimé, non sono a Lucca quest’anno! Approfondiamo qui. 😉

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        Commento di massimo Mongai | 1 novembre 2013


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