Prima Direttiva: i motivi di un referendum
Sergio “Doctor Who” Valzania è tornato dal suo più recente viaggio nel tempo con una notizia sensazionale: nel lontano futuro, la Prima Direttiva verrà sottoposta a referendum abrogativo!
Com’è noto questa importantissima norma etica, ispirata alla Carta dell’ ONU, sarà per secoli uno dei cardini della politica estera della Federazione dei Pianeti Uniti. La Prima Direttiva vieta esplicitamente ogni interferenza con l’autonomo sviluppo di civiltà aliene, con particolare cura nei confronti di culture tecnologicamente arretrate, che non abbiano ancora sviluppato il motore a curvatura e siano quindi incapaci di realizzare voli interstellari. A tali culture primitive dal punto di vista scientifico, non devono essere trasferite tecnologie avanzate né rivelate informazioni relative all’esistenza di altre specie senzienti nell’universo, per timore di uno shock culturale che ne potrebbe alterare irreparabilmente il naturale sviluppo.
Una volta assorbito l’effetto provocato dall’inattesa notizia, in redazione si è scatenato il confronto tra favorevoli e contrari , ed è continuato, accesissimo, per parecchie ore. Alla fine siamo giunti alla decisione di coinvolgere nel dibatitto i nostri lettori, indicendo a nostra volta un referendum sulla Prima Direttiva, anche se solo a carattere consultivo.
Ma c’è dell’altro. Un paio di mesi fa si è tenuto a Orlando, in Florida, il cosidetto Congresso dell’Astronave dei Cent’Anni (100 Year Starship Symposium), dove si è di fatto costituito un movimento che si dedicherà allo studio del volo interstellare e delle problematiche ad esso collegate in ogni campo e disciplina. Il primo contatto con una specie aliena è evidentemente una di queste, e la Prima Direttiva è un tentativo di darvi risposta. Il nostro obiettivo è quello di avviare una discussione sull’argomento, usando come tramite l’universo immaginario di Star Trek, ormai familiare a tutti, per fornire, in prospettiva, un nuovo contributo al vasto e frizzante dibattito internazionale attualmente in corso.
Ma lasciamo ora la parola al cronista.
Roberto Flaibani
Dal CORRIERE DELLA SERA del 26 maggio 3051
Entro pochi mesi il volto della Galassia potrebbe cambiare. Poche ore fa infatti la Camera dei Rappresentanti della Federazione dei Pianeti Uniti ha deliberato di sottoporre a referendum abrogativo la Prima Direttiva.
Il processo politico che ha condotto a questo risultato, fino a pochi anni fa assolutamente imprevedibile, è stato lungo e articolato. Con certezza tutto è cominciato quando sulla Terra è stato eletto come rappresentante presso la Federazione un cittadino del più piccolo dei due stati esistenti sul pianeta: un monaco del Monte Athos. L’evento è stato sorprendente dato che la Repubblica Monastica del Monte Athos conta appena duemila abitanti contro gli oltre otto miliardi dell’Unione dei Governi Terrestri. I suoi elettori hanno preferito un monaco ortodosso del Monte Athos a uno qualsiasi dei settemilatrecentodue candidati presentatisi nel collegio Terra. Il sistema elettorale uninominale a un solo turno ha consentito al monaco Epifanio di prevalere sui suoi avversari con poco meno di cento milioni di voti validi, che costituiscono comunque un buon risultato.
Appena entrato in carica il neoeletto ha subito chiarito che il maggiore obiettivo che si prefiggeva nel corso del suo mandato, come del resto risultava dal programma elettorale da lui elaborato e forse letto con poca attenzione da quanti lo hanno votato, consisteva proprio nella cancellazione della Prima Direttiva.
Sergio Valzania
7 dicembre 2011 -
Posted by zatopek99 |
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