Il Tredicesimo Cavaliere

Scienze dello Spazio e altre storie

eso1- I pianeti extrasolari, imparare le basi

planetspianetiextrasola

Nella settimana dopo Ferragosto il blog registra da sempre il più basso numero di visitatori, e noi ne approfittiamo per realizzare un esperimento. Il 20 luglio scorso  abbiamo proposto ai lettori,  con il lancio di un apposito pacchetto, quattro brevi articoli sui pianeti extrasolari, e un nuovo modo di leggere il Tredicesimo Cavaliere. La cosa ha avuto risultati contrastanti: il post di presentazione è stato accolto benissimo, non così  i quattro articoli. Forse ai nostri lettori non interessa la tematica dei pianeti extrasolari? Inverosimile. Noi riteniamo invece che  la nuova modalità di lettura non sia stata ben recepita, e siamo pronti, dopo lo svolgimento del test che inizia oggi, ad effettuare le opportune modifiche. Il test consiste semplicemente nella riproposizione degli articoli sopra citati, in formato post, per vedere se si verificano variazioni di rilievo nel comportamento dei lettori. (RF) 

Avevo già parlato qualche volta della sfida che l’arte della costruzione di mondi rappresenta nella FS, in termini di progettazione di sistemi planetari effettivamente funzionanti, sia se dotati di una stella singola o doppia. E la sfida si estende all’immaginare corpi celesti dove la vita sia almeno teoricamente possibile. Tuttavia fin dal 1991, quando è stato individuato il primo esopianeta, le notizie di nuove scoperte stanno diventando via via sempre più frequenti.

L’ultima volta che ho controllato i dati (maggio 2014) presso The Extrasolar Planets Encyclopaedia, erano citati 1106 sistemi planetari, 1786 pianeti e 460 sistemi planetari multipli. La gran parte dei dati proviene dal cacciatore di pianeti Kepler,  l’ormai famosissima missione della NASA. Grandi quantità di dati, di una stupefacente varietà in termini di caratteristiche fisiche, composizione chimica e moto. Ciò rende la vita di un attento scrittore di fantascienza molto più facile: dovrete solo guardarvi intorno e impadronirvi di qualche idea. Almeno sarete sicuri che il vostro pianeta potrà volteggiare nello spazio, seguendo una certa orbita senza implodere o disintegrarsi perché qualche elementare legge fisica era stata ignorata. 

Ma vediamo cosa abbiamo qui. Sapete che potete aspettarvi giganti gassosi tipo Giove, o ghiacciati tipo Nettuno, oppure qualche pianeta piccolo e roccioso (come la Terra, ndt).

eso1 - current-potential-habitable-exoplanets

Siete anche consapevoli del fatto che i pianeti nella Zona Abitabile   potrebbero probabilmente ospitare qualche forma di vita, e trovarsi intorno non ad una, ma a due stelle, data la relativa abbondanza di stelle doppie nell’Universo. Ma c’è ben di meglio: nello spazio profondo esistono cose talmente strane da superare tutta la creatività che potreste mettere in campo.

Prima di parlare delle creature più strane che si aggirano fuori, comincerò con quelle normali, per esempio quelle più simili alla Terra per forme e caratteristiche. Ci sono alcuni pianeti candidati per il titolo di “Gemello della Terra” , e L’Indice di Similarità terrestre (ESI) ne fornisce una buona misura sintetica.

Tenete buona nota che il sistema stellare Gliese581 ospita alcuni pianeti adatti. Uno di questi, Gliese 581 d, potrebbe essere il mondo alieno più potenzialmente abitabile conosciuto fino ad oggi. La sua massa è pari a 8 volte quella della Terra, è dotato di atmosfera, ed esistono le condizioni perché l’acqua possa scorrere sulla sua superficie. , l’acqua è un ingrediente indispensabile per la vita come noi la conosciamo. La stella Gliese 581 è una nana rossa relativamente vicina al nostro sistema, circa 20-22 anni luce nella costellazione della Lira, con 4 pianeti accertati e 6 ipotizzati.

eso1 - 800px-gliese_581_-_2010

Sembra inoltre che un pianeta perfino più adatto di Gliese581 d sia stato trovato da Kepler meno di un anno fa. Si tratta di Kepler-186f, con un diametro di quasi 14000 chilometri, diciamo un 10% più grande della Terra, e ben dentro la Zona Abitabile. Comunque, situato com’è a 490 anni luce dalla Terra, di sicuro sarà difficile intravvedere qualche immagine diretta, così non siamo sicuri su quale dei due si qualifichi meglio, almeno per il momento.

A cura della redazione di Space. com,* Qui * potete trovare una serie di  video e documentari sui pianeti extrasolari

Per adesso niente di strano, vero?

Calma e gesso, nel prossimo articolo strani oggetti entreranno in scena ……

STEPHEN P. BIANCHINI

traduzione:  ROBERTO FLAIBANI E DONATELLA LEVI

 

17 agosto 2015 - Posted by | Astrofisica, Astronautica, Planetologia, Scienze dello Spazio | , , ,

2 commenti »

  1. […] studio dei pianeti extrasolari, e altri ne seguiranno. La serie ha avuto inizio il 20/7/15 con eso1 – I pianeti extrasolari, imparare le basi. In particolare, oltre al presente, altri due post sono stati dedicati alla spettroscopia del […]

    "Mi piace"

    Pingback di eso12 – A caccia di firme biologiche – Il tredicesimo cavaliere 2.0 | 30 aprile 2016 | Rispondi

  2. […] studio dei pianeti extrasolari, e altri ne seguiranno. La serie ha avuto inizio il 17/8/15 con eso1 – I pianeti extrasolari, imparare le basi. In particolare, oltre al presente, altri due post sono stati dedicati alla spettroscopia del […]

    "Mi piace"

    Pingback di eso 12 – A caccia di firme biologiche « Il Tredicesimo Cavaliere | 3 aprile 2016 | Rispondi


Lascia un commento