Il Tredicesimo Cavaliere

Scienze dello Spazio e altre storie

CubeSat e LightSail-1: largo ai piccoli satelliti!

10x10x10 cm. x 1kg. Sono le specifiche essenziali del modulo base di CubeSat, una classe di piccoli satelliti che verranno lanciati in orbita dalla NASA nel 2011 e 2012 come carico utile ausiliario (vedi immagine qui accanto). In pratica, nel caso piuttosto frequente in cui il carico utile primario, costituito da uno o più veicoli spaziali, non esaurisca la capacità di lancio del razzo vettore, la NASA si riserva la possibilità di completare il carico con un certo numero di moduli CubeSat. Da questa razionalizzazione della propria capacità di lancio, la NASA ha creato il programma pilota CubeSat, con cui si rivolge ai centri di ricerca e alle università pubbliche e private, proponendo la seguente formula: all’Agenzia competono i costi di lancio, salvo la possibilià di rivalersi sul cliente per un importo non superiore ai 30000 dollari per modulo, mentre il cliente si assume tutti gli altri costi (progettazione, costruzione, infrastrutture a terra, ecc.). Inoltre, la ricerca proposta dal cliente deve riguardare argomenti scientifici, tecnologici o didattici compresi nello “Strategic Plan”, o nello “Education Strategic Coordination Framework” della NASA.

L’Agenzia ha rilasciato nel 2010 due bandi per il lancio di complessiivi 32 CubeSat nel biennio 2011-12: tra i vincitori le università fanno la parte del leone, com’era prevedibile, ma ci sono anche centri di ricerca militari e civili, due Accademie militari e perfino un liceo. Ma quel che più conta per noi del Tredicesimo Cavaliere, è stato veder finalmente assegnato un posto anche alla Planetary Society con la sua vela solare LightSail-1 (nell’immagine qui accanto). La configurazione adottata in questo caso prrevede tre moduli CubeSat collegati tra loro a formare un parallelepipedo di 10x10x30 cm., che riesce a ospitare, grazie alle moderne nanotecnologie, due telecamere, due accelerometri, un apparato radio-telemetrico, il sistema di controllo dell’assetto, i pannelli fotovoltaici, la vela solare realizzata in Mylar e il suo meccanismo motorizzato di dispiegamento. “I nostri requisiti di lancio prevedono che Lightsail-1 sia posta in orbita a 825 km di altezza come minimo, per poter operare senza subire nessun effetto atmosferico – ha detto Louis Friedman, direttore del Progetto LightSail – ciò renderà più difficile per noi trovare un partner a cui aggregarsi per il lancio, ma il fatto stesso che la NASA ci abbia messi in lista, sarà per noi di grande aiuto.”

21 febbraio 2011 - Posted by | Astronautica, Scienze dello Spazio | , ,

9 commenti »

  1. […] fortuna, più o meno nello stesso tempo, il tipo di veicolo spaziale noto come Cubesat stava migliorando velocemente, fornendo una piattaforma ideale per la dimostrazione di LightSail. […]

    "Mi piace"

    Pingback di LightSail + Cubesat: il Sistema Solare sarà aperto a tutti? – Il tredicesimo cavaliere 2.0 | 30 aprile 2016 | Rispondi

  2. […] infatti 10x10x11,35 cm. e pesa poco più di un chilo. In altre parole, si tratta di un tipico cubesat, ed è stato presentato come il primo satellite estone. Una volta salutati i simpatici studenti e […]

    "Mi piace"

    Pingback di Cavalcare il vento solare – Il tredicesimo cavaliere 2.0 | 19 aprile 2016 | Rispondi

  3. […] fortuna, più o meno nello stesso tempo, il tipo di veicolo spaziale noto come Cubesat stava migliorando velocemente, fornendo una piattaforma ideale per la dimostrazione di LightSail. […]

    "Mi piace"

    Pingback di LightSail + Cubesat: il Sistema Solare sarà aperto a tutti? « Il Tredicesimo Cavaliere | 13 ottobre 2014 | Rispondi

  4. Wow that was strange. I just wrote an incredibly long comment but after I clicked submit my comment didn’t appear. Sucks! Anyway, just wanted to say excellent blog!
    My partner and I often publish guest articles for other weblog owners to help gain publicity to our work, as well as provide great articles to weblog owners. It really is a win win situation! If you’re interested feel free to email me so
    we can discuss this further. Kudos!

    "Mi piace"

    Commento di Offshore Investment | 5 agosto 2013 | Rispondi

  5. […] infatti 10x10x11,35 cm. e pesa poco più di un chilo. In altre parole, si tratta di un tipico cubesat, ed è stato presentato come il primo satellite estone. Una volta salutati i simpatici studenti e […]

    "Mi piace"

    Pingback di Cavalcare il vento solare « Il Tredicesimo Cavaliere | 27 Maggio 2013 | Rispondi

  6. […] I privati stanno già preparando le sonde automatiche per le prospezioni: DSI, che usa tecnologia cubesat per tenere bassi i costi, assicura che nel 2015 sarà in grado di far volare i prototipi dei suoi […]

    "Mi piace"

    Pingback di Difesa Planetaria, anno zero « Il Tredicesimo Cavaliere | 13 marzo 2013 | Rispondi

  7. […] piccoli e a basso costo. L’ ExoplanetSat, nella configurazione attuale, consta di 3 unità “Cubesat” di 10 centimetri di lato ciascuna, combinate in un unico satellite pesante solo pochi […]

    "Mi piace"

    Pingback di Innovazioni nella ricerca dei pianeti extrasolari « Il Tredicesimo Cavaliere | 10 Maggio 2012 | Rispondi

  8. Ciao. stavo girellando per la rete alla ricerca di qualche informazione su LightSail-1, visto che gli aggiornamenti sul sito della planetary society arrivano fino al 6 marzo 2011, e sono arrivato qui.
    molto interessante tutto quello che hai scritto..posso sapere se sai qualcosa di più aggiornato e dove posso trovare altre informazioni?

    grazie mille

    "Mi piace"

    Commento di Alessandro | 8 dicembre 2011 | Rispondi

    • Mi piaceerebbe scrivere ancora sull’argomento, ma c’è poco materiale di cronaca: Ikaros vola tranquillo eseguendo puntualmente la sua infinita serie di test e Lightsail-1 è bloccata a terra per il solito motivo: per funzionare bene deve arrivare a un’orbita con perigeo superiore agli 800 km, un’altitudine scomoda e poco frequentata. Invece ci sarebbe parecchio da dire sull’utilizzo delle vele nel volo interstellare. Ti interesserebbe?

      "Mi piace"

      Commento di outsidertheblog | 8 dicembre 2011 | Rispondi


Lascia un commento